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Falegnameria Artigiana Fratelli Picco

Certificazioni

CERTIFICAZIONI

“Facciamo un pò di chiarezza”

La norma specifica i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per un’organizzazione che:

  1. ha l’esigenza di dimostrare la propria capacità di fornire con regolarità un prodotto che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili;
  2. desidera accrescere la soddisfazione del cliente tramite l’applicazione efficace del sistema, compresi i processi per migliorare in continuo il sistema ed assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili.

L’adesione al sistema di gestione di qualità UNI EN ISO 9001 / 2015 ex UNI EN ISO 2008 comporta il rispetto della normativa in tutti i suoi punti. Questo viene garantito da un ente certificatore notificato che annualmente effettua un sopralluogo presso l’azienda e i suoi cantieri operativi per verificare la corretta gestione da parte dell’azienda e dei suoi collaboratori.
La nostra azienda ha sempre creduto vincente una politica di soddisfazione del cliente, ricercando un prodotto di alte prestazioni qualitative e all’avanguardia con le nuove tecnologie. L’adesione al certificato di qualità è stata quindi una scelta naturale.
I nostri prodotti si distinguono per la cura nei particolari, nella scelta dei materiali e nella loro lavorazione da parte dei nostri addetti all’essicazione del legname alla posa in cantiere. Diamo molta importanza anche al servizio post vendita, ben al di là di quanto previsto dalla garanzia del prodotto, questo per garantire al cliente un prodotto che in tutto e per tutto risponda all’aspettativa del cliente. Dopo svariati anni di certificazione, nel 2018 la direzione ha ritenuto troppo onerose alcune innovazioni date dalla norma edizione 2015, che davano alla fase produttiva più difficoltà che aiuti. Di conseguenza l’azienda effettua i controlli della norma in autonomia senza affidarsi ad un ente notificato esterno, non può fregiarsi del marchio di qualità anche se rispetta la struttura generale e le procedure indicate dalla norma.

CasaClima nasce come metodo di certificazione energetica degli edifici in seguito a quanto già previsto dalla Comunità europea come Direttiva Cee 2002/91/Ce, che, a seguito del protocollo di Kyōto, tratta la questione della certificazione energetica degli edifici.
La Provincia di Bolzano ha stabilito che tutte le nuove costruzioni realizzate in provincia, dal 12.01.2005 devono rispettare come minimo la classe energetica C. Ad oggi molti sono i comuni che si sono autoregolamentati e che richiedono la classe B.
L’Agenzia CasaClima di Bolzano è una struttura pubblica che si occupa della certificazione energetica degli edifici, ma non solo. L’Agenzia offre inoltre programmi di formazione per tutti gli operatori coinvolti nella costruzione e promuove iniziative per sensibilizzare e responsabilizzare tutta la cittadinanza su risparmio energetico, sostenibilità e mutamenti climatici.
In seguito altre province tra cui l’AFE (Agenzia Provinciale per l’Energia di Firenze) e l’APE (Agenzia per l’Energia del Friuli-Venezia Giulia) attraverso una delibera di Giunta, hanno deciso di attuare il progetto CasaClima per migliorare le prestazioni energetiche del proprio patrimonio immobiliare. Recentemente anche la Camera di Commercio di Trieste, attraverso l’Azienda Speciale Trieste On-Line, ha attivato lo Sportello CasaClima Trieste, che collabora con l’APE per l’organizzazione di corsi e divulgazione del protocollo CasaClima.
Per diffondere i principi base dello standard CasaClima vengono offerti corsi per progettisti, artigiani e committenti. Il modello di certificazione energetica CasaClima è in continua espansione, non solo sul territorio nazionale ma anche in Austria e in Germania dove sono state rilasciate le prime certificazioni energetiche.
La certificazione CasaClima è molto più restrittiva di una certificazione basata sulla normativa italiana. CasaClima prevede un controllo a livello progettuale preventivo della costruzione e un controllo successivo, per classi alte (classe A e casa passiva) prevede test empirici (Blower Door Test) sugli edifici che se non sono superati non ottengono la certificazione prevista. La normativa italiana invece viene prodotta da ufficio, senza alcun controllo effettivo sul campo. L’ottenimento di una classe A da normativa italiana è un risultato abbastanza semplice da ottenere. Per contro già la classe B è difficoltosa in base alla classificazione CasaClima.
Questo comporta che chi acquista una CasaClima ha maggior certezza di acquistare un’abitazione con risparmio energetico garantito.
CasaClima prevede una serie di accorgimenti necessari su tutto quello che è l’involucro edilizio, tra cui i serramenti.
La nostra azienda si è interessata del progetto CasaClima sin dalla sua nascita. I nostri addetti hanno partecipato a conferenze su quanto previsto da CasaClima prima ancora che nascesse l’APE (Agenzia per l’Energia del Friuli-Venezia Giulia). I nostri addetti hanno provveduto poi a partecipare ai corsi CasaClima per artigiani, ottenendo l’attestato di corso base e corso avanzato CasaClima.

 

CasaClima oltre a dare importanza al serramento in se, da molta importanza alla posa in cantiere del serramento, prevedendo in genere dei sopralluoghi in cantiere durante la posa in opera per controllare che vengano utilizzati materiali performanti.
Da questa peculiarità sono nate una serie di organizzazioni e marchi che curano l’aspetto della posa in opera, proponendo una serie di prodotti innovativi. Uno dei più importanti è Posaclima, che punta a dare al serramentista una serie di strumenti (anche a mezzo di corsi formativi) per la posa in opera. La nostra ditta collabora con Posaclima e ha ottenuto per i propri addetti il marchio PosaClima.

 

Questa pagina intende dare alcune informazioni in merito al mondo delle certificazioni dei serramenti. I valori di laboratorio ottenuti durante i test sono riportati nelle schede di ogni singolo prodotto.
La marcatura CE dei serramenti è divenuta obbligatoria a partire dal 02 febbraio 2010, in base alla tempistica stabilita dalla norma UNI 14351-1:2006 “Finestre e porte – Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali – Parte 1: Finestre e porte esterne pedonali senza caratteristiche di resistenza al fuoco e/o di tenuta al fumo”, la quale inizialmente ha previsto come scadenza il 02 febbraio 2009, la scadenza è poi slittata al 2010. La certificazione non poteva essere emessa prima del 01 febbraio 2007, data in cui è iniziato il periodo transitorio (facoltativo) di certificazione.
La certificazione prevede alcune prove empiriche sul prodotto, quali la permeabilità all’aria, la tenuta all’acqua, la capacità portante dei dispositivi di sicurezza, la resistenza al carico di vento; prevede inoltre alcune dichiarazioni, quali il non rilascio di sostanze pericolose; prevede il calcolo di alcuni valori (in alternativa alla prova empirica non obbligatoria), quali l’isolamento acustico, la trasmittanza termica e la trasmissione luminosa del vetro (da dichiarazione del produttore di vetri).
Le prove devono essere effettuate presso un ente notificato il quale è autorizzato ad effettuare le prove in base alle normative UNI EN ISO della comunità europea.
La nostra azienda si è sottoposta alle prove nel dicembre 2007 presso l’ente notificato CSI di Milano e a integrazione per nuove famiglie di prodotto nel 2010 e poi di nuovo nel 2018 presso l’ente notificato SGM di Perugia.
Oltre alle prove obbligatorie la nostra azienda ha voluto sottoporsi alle prove empiriche acustiche e termiche per poter garantire al cliente i valori dichiarati.

Le singole prove
Permeabilità all'aria

La permeabilità all’aria si basa sulla norma UNI EN 1026. Tale norma definisce il metodo convenzionale da utilizzare per determinare, mediante l’applicazione di pressioni di prova positive e negative, il valore di permeabilità all’aria di porte e finestre completamente assemblate e realizzate in qualsiasi materiale. Questo metodo di prova è stato concepito per tenere conto delle effettive condizioni d’uso.
La prova prevede che il serramento venga montato su un macchinario e venga sottoposto ad un ciclo di pressione positiva e negativa per verificare la tenuta del serramento. Il macchinario misura i valori di perdita del serramento in valori di pressione da -600 a +600 Pascal.
Il macchinario fa poi una simulazione di apertura e chiusura del serramento per 50 volte. Vengono nuovamente misurati i valori di perdita del serramento in valori di pressione da -600 a +600 Pascal.
In base al risultato si classifica la permeabilità del serramento in una classe che può avere un valore che va da 1 a 4, dove la classe 1 è il valore minimo e 4 è il valore massimo raggiungibile.

Tenuta all'acqua

La tenuta all’acqua si basa sulla norma UNI EN 1027. Tale norma definisce il metodo convenzionale da utilizzare per determinare l’impermeabilità di finestre e porte completamente assemblate di qualsiasi materiale. Questo metodo di prova è stato concepito per tenere conto delle effettive condizioni d’uso.
La prova prevede che il serramento venga montato su un macchinario e venga simulata una pioggia battente sul serramento. Il serramento viene sottoposto a cicli di 3 minuti con pressione atmosferica esterna stabile per tutto il ciclo. La pressione simula la forza del vento. Se il serramento non ha perdite per la durata dei 3 minuti del ciclo, parte il ciclo successivo con una pressione superiore. Il ciclo in cui il serramento fa passare l’acqua determina la classe di tenuta all’acqua. Il valore indicato dalla classe è quello del ciclo superato. Le classi possibili sono valori da 1 a 9, dove 9 è il valore superiore.
Qualora il serramento superi la classe 9 senza aver ancora perso acqua la prova continua. I cicli successivi sono classi di eccellenza che non sono ripetibili in natura, simulano cioè carichi di vento che non esistono nella normalità delle nostre zone climatiche. Le classi di eccellenza sono contraddistinte da una “E” e da un numero, il numero indica il valore in Pascal del ciclo. Tale numero è multiplo di 150 e può andare da 600 a 1800 Pascal.

Resistenza al carico di vento

La resistenza al carico di vento si basa sulla norma UNI EN 12211. Tale norma determina la resistenza al carico dovuto al vento di finestre e porte completamente assemblate, di qualsiasi materiale, sottoposte a pressioni di prova positive e negative. Questo metodo di prova è stato concepito per tenere conto delle effettive condizioni d’uso.
La prova prevede che il serramento venga montato su un macchinario e venga sottoposto ad un ciclo di pressione positiva e negativa per verificare la resistenza del serramento. Il valore di pressione del ciclo varia in base alla classe che si desidera raggiungere. La classe può avere un valore da 1 a 5, dove 5 è il valore di classe massimo. Il macchinario misura le deformazioni del serramento e verifica l’effettiva resistenza alla rottura. In base al risultato ottenuto nella prova viene aggiunta una lettera alla classe, da A a C, dove C è il risultato più performante e A quello meno performante.

Capacità portante dei dispositivi di sicurezza

Questa prova prevede la verifica della tenuta agli sforzi del meccanismo dell’anta-ribalta. Simula lo sforzo dovuto ad errati utilizzi, come per esempio il bambino che si appende all’anta in posizione di anta-ribalta. La prova viene superata se la ferramenta resiste al peso e se successivamente il serramento funziona regolarmente. Il risultato che si può ottenere è di due tipi: “prova non superata” e “350N” (che corrisponde alla forza applicata al meccanismo di anta-ribalta durante la prova espressa in Newton).

Trasmittanza termica

Per il calcolo della trasmittanza termica la norma di riferimento è la UNI EN 10077. Tale norma definisce tre modalità per il calcolo di trasmittanza termica:
La trasmittanza termica del telaio in legno (Uf) viene calcolata in base all’essenza del legno (si distingue solamente tra legno morbido e legno duro). La trasmittanza termica del serramento (Uw) viene calcolata tramite una formula matematica che considera l’area di vetro e legno, la trasmittanza termica del vetro dichiarata dal vetraio (Ug), la trasmittanza termica del telaio in base all’essenza del legno (morbido o duro) e il valore Psi del distanziale del vetro. Questa formula non distingue tra telai a una o più battute, non influisce inoltre il numero di guarnizioni o la bontà di chiusura del serramento.
La trasmittanza termica del telaio viene calcolata in base alla trasmittanza termica di tutti i materiali utilizzati per formare il nodo, legno (specifica essenza utilizzata), guarnizioni, eventuali gocciolatoi alluminio, siliconi, ecc. In base a tali dati viene effettuata una simulazione che dà come risultato la trasmittanza termica di ogni singolo nodo (Uf per nodo). La trasmittanza termica dei materiali deve essere estrapolata da prova empirica. La trasmittanza termica del serramento (Uw) viene calcolata tramite una formula matematica che considera l’area di vetro e legno, la trasmittanza termica del vetro dichiarata dal vetraio (Ug), la trasmittanza termica del telaio (Uf) in base all’essenza del legno (mogano okoumè, douglas, rovere, …) e il valore Psi del distanziale del vetro. Questa formula distingue tra telai a una o più battute, influisce inoltre il numero di guarnizioni. Permette il calcolo del valore preciso per ogni singolo serramento (1 o 2 ante, dimensioni, …). Non è una prova empirica sul serramento, ma una prova empirica sui singoli elementi che costituiscono il serramento.
La trasmittanza termica del serramento (Uw) viene estrapolata da prova empirica sul serramento, tramite prova in camera calda. Tale valore è sicuramente il più corretto per quella dimensione di finestra (1250×1480 mm). La norma permette di utilizzare lo stesso valore per serramenti di diverse dimensioni. Per dimensioni diverse di finestra tale valore può non corrispondere alla trasmittanza termica effettiva del serramento. Inoltre se viene montato un vetro diverso da quello utilizzato per la prova, il valore di trasmittanza termica del serramento (Uw) non può essere utilizzato.
La nostra azienda ha optato per il secondo metodo di prova, considerandolo il più adeguato (anche se più costoso) per fornire un dato corretto al cliente.

Isolamento acustico

L’indice di valutazione del potere fonoisolante Rw (C; Ctr) delle finestre deve essere determinato mediante prova secondo la EN ISO 140-3 oppure, in alternativa, l’isolamento acustico di singole finestre con vetrocamera/vetro isolante può essere determinato utilizzando i valori tabellari per un isolamento fino a 38 dB.
La normativa della marcatura CE prevede di dichiarare il potere fonoisolante del serramento. Non è previsto un valore minimo necessario.
La normativa italiana ha previsto già con decreto nel 1991 dei limiti di esposizione al rumore (DPR 01/03/1991 – Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno), per poi introdurre una Legge quadro sull’inquinamento acustico (L. 447 del 26/10/1995) e un decreto applicativo alla legge 447 il 05/12/1997. Il decreto applicativo è poi stato rinnnovato più volte per poi decadere senza essere trasformato in legge.
La situazione che si è venuta a creare in Italia è quindi che esiste una Legge quadro, ma non ci sono dei valori di riferimento obbligatori se non in alcune regioni, deliberati dalle autonomie locali. I produttori in genere fanno comunque riferimento al decreto decaduto, anche se non risulta vincolante e molti privati, per risparmiare o per altri motivi, rinunciano a raggiungere questa soglia.
I valori di facciata di isolamento acustico richiesti dal decreto applicativo sono di 40 dB. Questo valore deve risultare dalla media ponderata dell’isolamento acustico delle varie superfici che compongono la facciata (finestre, portefinestre, varie tipologie di pareti, facciate continue). In genere l’isolamento acustico delle pareti è decisamente maggiore dei 40 dB (dipende dai materiali, ma si raggiunge facilmente i 50 dB), permettendo al serramento di valore inferiore ai 40 dB di essere comunque più che adeguato per raggiungere i 40 dB (il valore varia in base alla percentuale di superficie coperta, ovvio che in una parete composta totalmente da serramento, per raggiungere i 40 dB di facciata, il serramento deve avere almeno 40dB di potere fonoisolante).
La nostra azienda utilizza nel serramento standard il calcolo con il metodo tabellare. Ha voluto però sottoporre a prova empirica il serramento per controllare effettivamente l’isolamento acustico dei propri serramenti e della posa del serramento stesso. Possiamo fornire quindi un serramento con potere fonoisolante certificato fino a 40 dB. E’ previsto un test sul nostro prodotto con vetri maggiormente performanti per raggiungere i 42 dB.

La marcatura CE degli oscuranti è divenuta obbligatoria a partire dal 2 Aprile 2006  (i riferimenti normativi sono le norme UNI EN 13659:2004 Chiusure oscuranti – Requisiti prestazionali compresa la sicurezza; UNI EN 1932:2002 Tende e chiusure oscuranti esterne – Resistenza al carico del vento – Metodo di prova; UNI EN 12216:2005 Chiusure oscuranti, tende interne ed esterne – Terminologia, glossario e definizioni; UNI EN 13527:2001 Chiusure oscuranti e tende – Misurazione dello sforzo di manovra – Metodi di prova).
La certificazione non poteva essere emessa prima del 01 aprile 2005, data in cui è iniziato il periodo transitorio (facoltativo) di certificazione.
La certificazione prevede una prova empirica sul prodotto per verificare la resistenza al carico di vento. Il test può dare un risultato da 1 a 6, dove la classe 1 identifica una resistenza bassa al vento e la classe 6 identifica la resistenza massima ottenibile.
La prova può essere fatta direttamente dal produttore seguendo le normative di riferimento per il metodo di prova. La nostra azienda ha effettuato il test presso il proprio stabilimento con l’assistenza di personale della società di consulenza Metodo SRL.
Resistenza al carico di vento, prova effettuata: è stato scelto un campione rappresentativo, con misure maggiori rispetto alle dimensioni medie richieste dai Clienti e scegliendo la tipologia più critica garantendo le prestazioni richieste dalla norma UNI EN 13962.
La prova nella pratica ha simulato un carico di vento in due tempi, sul lato interno e sul lato esterno del prodotto. La simulazione è stata fatta applicando dei carichi di peso determinati in base alla norma e distribuiti su tutta la superficie dello scuro. Dopo la simulazione è stata verificata la funzionalità del prodotto.
Il nostro scuro ha ottenuto la certificazione classe 6 – resistenza al carico di vento, quindi il valore massimo ottenibile.

L’azienda, nella continua ricerca dell’eccellenza dei propri prodotti ed in linea con il proprio sistema di qualità certificata, ha voluto sottoporre i propri prodotti a test ulteriori rispetto a quelli previsti dalla normativa.
I test effettuati riguardano:

  • l’isolamento acustico del serramento, andando a verificare anche il nostro sistema di posa standard;
  • l’isolamento termico del serramento.

Questi test sono stati vere e proprie prove empiriche, abbiamo portato i nostri serramenti presso laboratori certificati e lì abbiamo simulato l’installazione dei serramenti.
Test sull’isolamento acustico
Ci siamo recati con i nostri prodotti al RICERT di Monte di Malo (VI) e qui abbiamo sottoposto il nostro serramento alla verifica del potere fonoisolante.
Il laboratorio ha predisposto una camera isolata acusticamente dall’esterno in cui al centro è stato costruito un muro con un foro per il serramento. Il serramento è stato montato dai nostri addetti ed è stato effettuato il test posizionando da un lato un rilevatore di rumore (simulando l’orecchio umano all’interno della casa) e dall’altro un apparecchio produttore di rumore (simulando i rumori esterni).
Il test prevede rumori a varie frequenze per un periodo prolungato, in base alla performance su ogni singola frequenza il serramento viene certificato con un numero, questo numero identifica quanto rumore abbatte un serramento chiuso.
Un serramento standard può avere un potere fonoisolante di 36 dB, valore di per sè già buono che in genere permette tranquillamente di raggiungere i 40 dB di facciata. Sul mercato esistono serramenti con potere isolante che vanno dai 30 dB ai 42 dB (più grande è il numero e meglio è, significa che l’isolamento è maggiore). Si tenga comunque presente che la scala che misura il rumore è di tipo esponenziale, passare da 33 a 36 dB significa raddoppiare l’isolamento acustico (ogni 3 dB l’isolamento raddoppia, quindi la stessa cosa vale da 36 a 39 dB e così via).
Un serramento con isolamento acustico di 40 dB o di 42 dB è ideale in condizioni critiche, laddove ci si trova in zone decisamente rumorose o è necessario un maggiore isolamento per la tipologia di edificio (vedi scuole o ospedali).
Possiamo fornire quindi un serramento con potere fonoisolante certificato fino a 40 dB. Possiamo fornire quindi un serramento con potere fonoisolante certificato fino a 42 dB.
Test sull’isolamento termico
Abbiamo sottoposto le nostre essenze di legno al test di camera calda, che dà come risultato il lambda del materiale (potere termoisolante del materiale). Il test prevede di sottoporre ad analisi di laboratorio un pannello di legno, lo stesso viene montato su un macchinario, i due lati del pannello vengono mantenuti a temperature diverse: il macchinario verifica il passaggio di calore, ossia nella pratica la dispersione di calore del serramento sui profili del telaio in legno.
Tali risultati vengono poi intrecciati con i lambda dei vari materiali utilizzati (guarnizioni, profili in alluminio…) e inseriti in un apposito programma di simulazione che calcola, in base ai disegni dei nodi del serramento, la dispersione di calore dei nodi (trasmittanza termica dei nodi o Uf).
Il valore Uf permette assieme al valore Ug (trasmittanza termica del vetro) di calcolare il valore Uw (trasmittanza termica del serramento).
Avendo a disposizione il valore Uf è possibile quindi il calcolo preciso della trasmittanza termica di ogni singolo serramento, quale sia la sua dimensione, non accontentandosi di un valore medio (che è il risultato della prova di camera calda sul serramento).